PREMESSA
Ho elaborato questo progetto piu' di quattro anni fa,
soprattutto pensando al m5s (cui poi mi sono iscritto) e mi pare ancora
attualissimo dato che, purtroppo, poco è cambiato sul blog di Grillo
rispetto alla messa in campo di strumenti che consentano, in modo
autonomo ed organizzato una reale e diffusa democrazia diretta o liquida dal
basso.
Manca cioè un modello nazionale di riferimento collettivo che
consenta alla base ed ai cittadini, in modo uniforme e non dispersivo, di
organizzare e coordinare un processo di sviluppo della democrazia diretta,
dell'intelligenza collettiva e delle competenze, nei vari settori, dei
cittadini per la costruzione di programmi e strategie.
Anche se, con lex iscritti sono stati fatti grandi passi in avanti non possiamo ancora parlare di una vera democrazia dal basso diretta.
Penso sia fondamentale che queste
contraddizioni vengano superate anche perchè da questo dipende la
possibilità di un completamento più organico e progettuale del programma
politico-economico per un governo alternativo del Paese...
La democrazia con delega italiana è infatti da
tempo in crisi. Ma, nonostante l'idea rivoluzionaria di nuova democrazia
liquida alternativa, prevista nel non statuto di Grillo, il m5s non è
riuscito ancora a concretizzarla in un progetto unitario e permanente,
capace di evitare dispersione e frammentazione, rischi
storici di tutti i movimenti insieme a quella dell' autoritarismo di un capo o di una oligarchia .
OBIETTIVI
Per raggiungere questo obiettivo, servono delle linee guida, per
realizzare poi, collettivamente e democraticamente, un
sito-prototipo, che ritengo debba avvalersi, otre che di una piattaforma
affidabile e sicura, di strumenti di supporto:
-uno o più Forum avanzati di pre-discussione, crescita culturale e
prima votazione, con funzione dunque anche autoeducativa,
- un BLOG-GIORNALE di informazione e controinformazione, e piattaforma liquida
finale (attualmente la più avanzata appare Parelon) di voto e ratifica finale
di proposte programmatiche e leggi da proporre ai portavoce in
parlamento, che potrà, in seguito, essere utilizzato da tutti i
gruppi del m5s e/o da movimenti che si ispirino alla democrazia diretta o
liquida.
Questo consentirebbe alla base:
- l'utilizzo di uno strumento unitario di riferimento per un miglior
raccordo, coordinamento, interscambio ed organizzazione per i cittadini,
- l'uso di canale unico e permanente di dialogo, che
ancora incredibilmente manca, tra base e parlamentari portavoce.
Attualmente, infatti, c'è il rischio che ogni gruppo crei un
suo modello personale, con pericoli di dispersione e frammentazione, o di
cadute in oligarchie o nell' autoritarismo di un leader carismatico.
Una volta sperimentata e verificata la funzionalità di
questo nuovo sito-modello, esso potrà essere esteso ed applicato a tutti
i livelli locali ( regioni, comuni).
La condizione preliminare è però quella
di creare un gruppo di lavoro, delegato e provvisorio, formato da
tecnici e persone con competenze organizzative e conoscenze dei processi
democratici che si occupi di realizzare il progetto stesso.
DESCRIZIONE DEL PROGETTO
Questo schema-modello, che ho elaborato, si pone dunque come
una idea guida in tale direzione. riunendo(o integrando), in un unico
contenitore o sito-modello 3 principali strumenti di democrazia già
sperimentati negli anni, per una loro applicazione a livello
di: COMUNE, REGIONE, NAZIONE.
In questa prima ipotesi, o opzione, ognuna di queste realtà dovrebbe
dotarsi dunque di un sito di riferimento, strutturato nello
stesso modo, con le stesse piattaforme e struttura del gruppo di gestione (
eletto democraticamente dalle varie basi di iscritti e con le stesse regole di
funzionamento ), soprattutto con REGOLE condivise chiare di gestione per permettere, attraverso collegamenti interni,
un miglior coordinamento, interscambio, tra centro - periferia e viceversa, di
idee, proposte, contenuti che ogni livello produrrà attraverso la pratica della
democrazia diretta.
STRUTTURA DEL PROGETTO
Secondo la mia idea il modello dovrebbe fondarsi, come anticipato all'inizio, su
tre strumenti principali indispensabili, oltre ovviamente ad uno staff delegato
dalla base per la gestione e coordinamento :
1)-UN BLOG-GIORNALE: luogo di riunione e scambio idee di
carattere generale, attraverso commenti partecipati e scrittura di articoli,
dunque anche con funzione di giornale o rivista di controinformazione. In
seguito esso potrà essere sviluppato, sul modello, ad es., del“Fatto
quotidiano”, attraverso l'autogestione di cittadini competenti
in scrittura ( giornalisti,blogger ecc.)
Obiettivo a lungo termine : costruire un
giornale ufficiale di controinformazione politica e culturale
del movimento sia a livello locale che nazionale. Un ottimo modello è a mio
parere WORD-PRESS.
2-UN FORUM ( o più forum similari): UNO STRUMENTO
FONDAMENTALE, MA SOLO SE BEN STRUTTURATO E REGOLAMENTATO, CON FINI
ANCHE EDUCATIVI PERCHE' SENZA CONOSCENZA, CULTURA DEMOCRATICA E COMPETENZA NON
PUO' ESSERCI BUONA DEMOCRAZIA
( un esempio da non imitare è proprio il basso livello dei confronti sul del forum di
Grillo dove la mancanza dio regole e trasparenza gestionale produce solo
dibattiti di basso profilo ed inconcludenti).
Un forum decente invece dovrebbe
essere un primo luogo di discussione, approfondimento delle
questioni e proposta, dotato di sezione con TAVOLI DI LAVORO,gestito a rotazione da staff trasparenti, riservato
ai cittadini iscritti al forum da realizzare nelle varie sezioni
tematiche meglio strutturate nelle categorie e sottocategorie ( economia,
politica, territorio, società, cultura ecc,)in armonia con quelle della
piattaforma finale collegata, con la possibilità di un primo
sondaggio-votazione semplificato, possibile in ogni sezione tematica e
con l'aggiunta di un archivio delle proposte qui approvate
in prima istanza. Tra esse quelle considerate più interessanti,
ratificate su una piattaforma liquida .
Fondamentale, come detto, soprattutto per i forum, è la definizione di un REGOLAMENTO CHIARO E SEVERO per prevenire e gestire inevitabili conflitti.
Le proposte approvate potrebbero essere
utilizzate per costruire programmi locali, di area e/o inviate, se
di carattere più generale, ai livelli superiori(livello nazionale ) per
essere inserite nel programma generale del movimento e poi
presentate in parlamento da parte degli eletti.
Una sezione del forum NAZIONALE, dovrebbe poi essere
riservata alle discussioni e contatti tra la base ed i parlamentari portavoce,
oggi disperse nelle singole pagine personali su facebook ecc., prevedendo una
sezione con appunto un canale di dialogo, almeno sulle
questioni di maggiore importanza e per la comunicazione di nuove proposte
approvate dalla base e magari un ARCHIVIO di raccolta cui attingere
per utilizzarle nella scrittura del PROGRAMMA NAZIONALE.
Qui comunque, partendo da una sperimentazione già attuata in parte su un forum,
ho descritto nel dettaglio come dovrebbe essere organizzato e strutturato
il forum nazionale di supporto alla piattaforma liquida:
3)- UNA PIATTAFORMA LIQUIDA
corredata da un secondo archivio di raccolta proposte approvate,
strumento finale di proposta e voto definitivo, da
utilizzare sia a livello di locale che nazionale, per l'approvazione definitiva
delle proposte approvate ed approfondite sul forum, trasformandole se
possibile, con aiuto si esperti in materia, in bozze di leggi.
Naturalmente la Piattaforma servirebbe anche per eleggere i candidati alle
varie cariche.
In sostanza il forum dovrebbe funzionare come una sorta di camera e
la piattaforma come il senato.
Un sistema così strutturato ed organizzato consentirebbe, a
mio parere, una maggiore funzionalità di tutto il processo di esercizio della
democrazia liquida da parte dei cittadini e, soprattutto, un ampliamento della
base e del numero dei cittadini coinvolti attivamente nella costruzione di uno
stato più efficiente e di una democrazia reale, oltre ad controllo
capillare dei cittadini sulle varie scelte attuate nei diversi livelli
descritti e sulla qualità dei contenuti ED UNA LORO CRESCITA
CULTURALE (soprattutto attraverso forum e blog) CONSAPEVOLEZZA
ATTRAVERSO IL CONFRONTO.
Permetterebbe inoltre un un coordinamento più
semplice ed ordinato di tutto il processo ed interscambi all'interno di
un movimento ed eventualmente tra movimenti limitando al minimo, anche
attraverso regole chiare( si veda sempre con il link sopra postato un modello
possibile di statuto e regolamento), l'assemblearismo, fenomeni di
trolleraggio, manipolazioni, dibattiti sterili che caratterizzano oggi la
rete.
Veniamo agli aspetti pratici e di organizzazione .
LE FASI OPERATIVE:
-elezione, nel forum o nella piattaforma, di un
gruppo provvisorio per la realizzazione del sito nazionale composto da un
referente o coordinatore, amministratori per forum, blog, tecnici per installazione
e gestione piattaforme, gruppo con competenze in scrittura, competenti in
organizzazione e processi democratici.
-elezione di uno staff similare per i siti regionali e
locali.
-definizione delle linee guida, di un regolamento, di uno
statuto e certificazione comuni sia a livello locale che nazionale
attraverso un tavolo di lavoro sul forum nazionale .
-aggiunta di Eventuali altre piattaforme
utili integrative.
LA GESTIONE DI TUTTO IL SUCCESSIVO PROCESSO DOVRA'
OVVIAMENTE ESSERE ATTUATA DA GRUPPI DI GESTIONE DEMOCRATICAMENTE ELETTI ED IN
CARICA SOLO PER UN TEMPO STABILITO (principio democratico della rotazione,
collegialità, temporaneità delle cariche) OGNUNO CON UN PROPRIO RUOLO E
FUNZIONE E CON COLLEGAMENTO E DIALOGO PERMANENTE CON I PARLAMENTARI CHE OPERANO
NELLE ISTITUZIONI (CAMERA E SENATO)
DOVRA' ESSERE STILATO UN REGOLAMENTO COSTRUITO DAL BASSO CON REGOLE
PRECISE PER GARANTIRE IL CORRETTO SVOLGIMENTO DI TUTTO PROCESSO DEMOCRATICO
PREVEDENDONE I RISCHI DI POSSIBILI MANIPOLAZIONI E ALTERAZIONI.
IN ALTERNATIVA, E COME SEMPLIFICAZIONE DI QUANTO SOPRA DESCRITTO, SI POTREBBE
TEORICAMENTE FAR COESISTERE SU UN UNICO SITO NAZIONALE DOTATO DI FORUM; BLOG E
PIATTAFORMA LIQUIDA IL LIVELLO NAZIONALE CON QUELLO LOCALE ,CREANDO SEZIONI
REGIONALI E SOTTOSEZIONI COMUNALI. CIO' ALLUNGHEREBBE OVVIAMENTE LA LISTA DELLE
SEZIONI SIA SUL FORUM CHE SULLA PIATTAFORMA, MA FORSE RENDEREBBE PIU' FACILE ED
UNITARIA LA PRATICA DEMOCRATICA E GLI SCAMBI TRA CENTRO E PERIFERIA.
CONCLUSIONI FINALI
DEMOCRAZIA DIRETTA O LIQUIDA?
Quando si parla di democrazia dal basso credo che occorra
prima essere informati sul significato oltre che in generale di democrazia, su
cosa sia la democrazia diretta e quella liquida perché tra la scelta dell’una o
dell’altra passa una grande differenza. Personalmente ritengo che sia nella
fase storica e culturale attuale optare per la scelta di una democrazia liquida
( MIX TRA DIRETTA, DELEGATA E PARTECIPATA) E NON DI DEMOCRAZIA DIRETTA PURA.
Come ho già espresso sopra, per raggiungere una reale
democrazia liquida ben organizzata e produttiva non basta a mio parere la sola
piattaforma finale, ma servono assolutamente strumenti di supporto come forum e
blog-giornale, ma solo se ben strutturati e regolamentati perché non finiscano
col divenire, anzichè luoghi di primo confronto approfondimento, crescita
culturale e della consapevolezza( FINALITA’ EDUCATIVA), strumento di
scontri di basso livello ed improduttivi come su quello lasciato alla deriva,
di Grillo.
Vorrei solo aggiungere che oltre alla mancanza di
organizzazione e di regole precise , di sicurezza e controllo dal basso, di
trasparenza, alla dispersione e frammentazione per conflitti interni, i
pericoli alla buona pratica di democrazia liquida vengono storicamente
anche dalla mancanza di competenze di chi la esercita.
Vista la grande ignoranza, presente attualmente nel
paese a livello politico ma anche economico e sociale e culturale, sono
dunque contrario ad introdurre una democrazia diretta pura, perché
evidentemente alcune questioni e la elaborazione di proposte programmatiche
dovrebbe nascere da gruppi di lavoro di persone con un minimo di
competenze in materia per evitare che passino proposte indecenti . Limiterei
dunque la pratica della democrazia diretta alla elezione di questi gruppi ( o
commissioni) e alla scelta finale tramite votazione di tutti i cittadini, della
proposta ritenuta migliore tra quelle uscite dalle commissioni o gruppi di
lavoro di competenti.
Concludendo mi pare indispensabile, per una buona
pratica della democrazia e per evitarne il fallimento come spesso avvenuto
storicamente, porre come caposaldo il criterio della COMPETENZA nella
scelta delle commissioni delegate ad elaborare proposte o A VALUTARE
EVENTUALMENTE PROPOSTE NATE ANCHE DA ALTRI CITTADINI.
Per fare un esempio concreto, mi pare ovvio che
una riforma della scuola debba avere come protagonisti docenti ed operatori
scolastici competenti in materia oltre a genitori che nella scuola
hanno svolto ruoli nei consigli di classe e non debba essere elaborata da
cittadini che poco conoscono della didattica o del funzionamento della
scuola.
I cittadini tuttavia hanno pari diritto di partecipazione ad un suo eventuale miglioramento e di controllo su quanto prodotto e, naturalmente, devono avere, in pari misura, la possibilità, in base alle loro conoscenze e competenze, di proporre ed elaborarne delle proprie per poi sottoporle ad una loro votazione ed eventuale approvazione.
Una idea che mi pare davvero interessante, spiegata molto chiaramente.
RispondiEliminaComplimenti, speriamo si arrivi ad una applicazione concreta perchè potrebbe portare ad una rivoluzione dell'attuale sistema marcescente.
Un dibattito su questo tema è fondamentale per trovare un mezzo valido di supporto,tuttavia credo che ora ci siano problemi più urgenti da affrontare viste le imminenti elezioni.
RispondiEliminaNon credo nelle democrazie assembleari impossibile gestirle
RispondiEliminaUna idea geniale anche se ripresa in parte da quella di Grillo.Il futuro forse passa anche da qui.
RispondiEliminaHo fatto fatica a seguire tutti i passaggi ma l'idea sembra molto buona .
RispondiEliminaComplimenti per le splendide opere.
Complimenti per l'idea,
RispondiEliminaauguri di buone festività
Giusto potenziare l'organizzazione che è la base di un buon funzionamento di tutto.
RispondiEliminaMi sembra una idea molto interessante che se realizzata con strumenti professionali potrebbe essere un punto di riferimento per costruire con i cittadini una democrazia diversa nel nostro paese.Mi auguro venga ripresa ed applicata da movimenti e forze politiche che vogliono cambiare questo sistema marcio e dove esiste ormai solo una "larva" di democrazia.
RispondiEliminaSicuramente migliorerebbe concretamente le cose ,bisogna vedere se è tecnicamente realizzabile .
RispondiEliminaLa mia è una simulazione esempio, non essendo un tecnico non posso dare una risposta certa ma, in base a quel che mi è stato detto la cosa seppur con la difficoltà dovuta soprattutto alla installazione permanente della piattaforma liquida è fattibile. In ogni caso si puo' sempre utilizzare la via del collegamento esterno.
EliminaGrazie dei vostri interventi.
Se son rose fioriranno...
Ma mi pare che adesso tutti vogliano rincorrere Grillo.
RispondiEliminaIl rischio di dispersione di energie è reale ma stanno nascendo varie iniziative per una migliore organizzazione. Tutto quello che va in questa direzione è positivo anche se non so se questa idea possa essere applicata a realtà locali e nazionali.
RispondiEliminaSulla carta sembrerebbe tutto OK ,poi bisogna calarlo in una realtà complessa.
La trovo davvero una ottima idea noto che c'è molta confusione e mancanza di coordinamento nei movimenti ec questo progetto potrebbe se applicato dare una risposta positiva. E' quel che leggo chiedono molti cittadini e militanti sia di Grillo che di R.C.
RispondiEliminaDavvero una ottima idea.Complimenti.Molto utileanche per informarsi.
RispondiEliminaCredo lei abbia dato voce ad un problema chiave che se non risolto rischia di vanificare le buone intenzioni di partenza del M5S e che Grillo ha lasciato insoluto e ora vedo anche nel movimento di Ingroia. Il rischio di disperdersi, come dice, ma anche di esaurire la spinta propulsiva per un cambiamento radicale del modo di fare politica. Sulla carta i due movimenti ed anche altri sono nati per proporre la democrazia liquida ma fino ad ora non si è visto in Italia ancora traccia. Cio' è dovuto in parte anche alla passività e scarsa partecipazione dei cittadini abituati a delegare ad un capo la soluzione dei problemi e assunzione di responsabilità.
RispondiEliminaSpero dunque che questa sua importante e lodevole iniziativa trovi una sua applicazione.
saluri
Una idea che trovo molto interessante e lodevole nelle intenzioni. Il progetto è esposto in modo molto chiaro e convincente e, per quanto ho potuto constatare, estremamente urgente proprio per sanare la gran confusione in cui molti militanti dei movimenti si trovano a dover gestire senza avere gli strumenti idonei.
RispondiEliminaA parole dall'alto si dice di voler realizzare la democrazia ma poi non si forniscono i mezzi necessari.
Per questo mi auguro che iniziative come la sua vengano riprese e diffuse.
Mi piace molto anche il contributo dato qui all'approfondimento attraverso i collegamenti.
Concordo pienamente si tratterebbe solo di iniziare a portarla avanti nella pratica.Purtroppo anche io non sono competente in informatica.
EliminaIl problema è proprio questo, la volontà politica di portare avanti nel concreto iniziative di unità. speravo molto che potesse farlo Rivoluzione Civile ma vedo che non si muove foglia.
EliminaA parole sembrano tutti per la democrazia ma poi a parte qualche rara eccezione dal basso, non ci sono iniziative serie se non qualche blog...
E' esattamente la copia identica del mio progetto, solo che io l'ho già realizzato si chiama Ognuno Vale 1, se vuoi ne possiamo parlare segreteria @ ognunovale1 . it
RispondiEliminaCerto la cosa mi interessa
RispondiEliminase vuoi è possibile anche discuterne con calma sul forum collegato a questo blog
saluti
ps spero ti sia arrivata la email
la mia la trovi in contatti
Ho visto e votato la proposta anche su Airesis, condivido in pieno la necessità di passare dalle parole ai fatti creando davvero,cosa che ne' Grillo ne' Ingroia hanno fatto strutture necessarie per permettere a tutti i cittadini di partecipare al processo di cambiamento.
RispondiEliminaSe queste linee fossero applicate e potenziata la rete avremmo davvero una democrazia dal basso, mi chiedo perchè non lo si porti avanti.
RispondiEliminaIn effetti poco si è mosso in questi mesi a parte l'iniziativa del sito m5s parlamento e alcune votazioni promosse da Grillo si è ancora nella improvvisazione estemporanea,credo ormai che siano parecchi ad essere critici su questi ritardi incomprensibili.
RispondiEliminaMa quello di cui si parla in questo articolo esiste già ed è il sito di Beppe Grillo! Piano piano si sta evolvendo e credo che diventerà una piattaforma molto potente.
RispondiEliminaTi sbagli, non esiste un forum di discussione ben impostyato e neppure una piattaforma permanente di discussione e voto, ne' un canale di dialogo permanente con i parlamentari.Sono iscritto al m5s da un anno, molti iscritti hanno richiesto cambiamenti ma a parte l'introduzione di una piattaforma di voto saltuario e di miglioramento alcune leggi , non c+ un sito organico come quello descritto per una reale democrazia diretta.Inoltre il sito che intendo dovrebbe essere autogestito autonomamente dal m5s seppur collegato al blog di Grillo.
EliminaIl forum di grillo fa pena non si riesce a combinare nulla e in effetti sono ormai molti a dire che occorre qualcosa di diverso questa mi sembra una ottima idea .
RispondiEliminaPosso solo aggiungere che la necessità di un sito nazionale ,possibilmente autonomo da quello di Grillo si sta ormai diffondendo ,sullo stesso forum di Grillo sono nate numerose iniziative per cercare di raggiungere l'obiettivo , ma credo che finchè i parlamentari non si faranno carico del problema poco si riuscirà a fare data la questione che è essenzialmente politica e legata alle resistenze di Grillo .
EliminaNon mi pare che con la nuova versione di Rousseau si vada in tale direzione . Speriamo ci si decida a portare avanti davvero una vera democrazia diretta.
RispondiEliminaBella proposta, molto salda e bilanciata. Qual'e' il prossimo passo ad oggi per spingere il M5S a riprenderne alcuni tratti (o principi), o per creare un'entita' autonoma che non incontri i fallimenti delle altre piattaforme?
RispondiEliminaA mio parere, quelli che ho indicato usando Rousseau meglio o Parelon. come ho scritto in altro post per me la democrazia diretta puo' funzionare solo se ben organizzata e strutturata negli strumenti.
EliminaTrovo la tua proposta interessante e forse anche adatta a superare alcuni dei problemi del M5S, in particolare l'assenza di un dibattito organizzato e costruttivo. La proposta, tuttavia, non c'entra nulla con la "democrazia liquida" che è basato sul concetto di delega revocabile in cui ciascuno sceglie liberamente, se crede, quale "esperto" delegare per una particolare materia.
RispondiEliminaNo è cosi: la democrazia liquida è un mix tra diretta delegata e partecipata.In ogni caso, questa mia proposta pur apprezzata da molti e proposta da anni è stata vagliata solo dal Gruppo parelon , difficile che Casaleggio, cui l'avevo inviata e gli attuali vertici la prendano in considerazione visto che hanno preferito creare lex iscritti, che qualche risultato lo sta dando ma presenta problemi di sicurezza e non è del tutto gestita dal basso.Saluti e grazie del commento.
RispondiEliminaNo è cosi: la democrazia liquida è un mix tra diretta delegata e partecipata.In ogni caso, questa mia proposta pur apprezzata da molti e proposta da anni è stata vagliata solo dal Gruppo parelon , difficile che Casaleggio, cui l'avevo inviata e gli attuali vertici la prendano in considerazione visto che hanno preferito creare lex iscritti, che qualche risultato lo sta dando ma presenta problemi di sicurezza e non è del tutto gestita dal basso.Saluti e grazie del commento.
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaDa Wikipedia
RispondiElimina"Delegative democracy, also known as liquid democracy,[1] is a form of democratic control whereby an electorate vests voting power in delegates rather than in representatives. The term is a generic description of either already-existing or proposed popular-control apparatuses.[2]"
"Democrazia delegativa" e "democrazia liquida" sono quindi sinonimi. Quello che tu chiami democrazia liquida è un'altra cosa.
(Ho eliminato il post precedente perché un errore di battitura lo rendeva difficilmente comprensibile)
Guarda che sono anni che me ne occupo a livello teorico,ma anche pratico avendo partecipato a diverse liquid feedbackregionali, in alto a destra , sempre che sia ancora attivo( son passati anni) c'è un post che spiega bene cosa sia la democrazia liquida applicata alle piattaforme liquid feedback( la perima fu quella utilizzata dai pirati tedeschi). Wicki non è certo una enciclopedia affidabile essendo fatta col contributo di cittadini che collaborano e spesso spara cavolate. Comunque ci sono anche testi sulla materia che mi sono letto ai tempi, ma di cui non ricordo autori ed edizione. Il fatto stesso che le piattaforme per la democrazia liquida utilizzino in prevalenza quella diretta ( la delega c'è solo in casi limite) smentisce una sua equivalenza con la delegata.Ripeto in sintesi la democrazia diretta in rete si fonda su un processo di proposte di legge o di altri contenuti dal basso direttamente da parte degli iscritti che a volte causa impegni ppossono delegare a persone di fiducia il voto. In sostanza come detto è un misto tra democrazia diretta, delegata e partecipata.
EliminaPS : questo il link del post citato sopra:http://www.scienzainrete.it/contenuto/articolo/democrazia-liquida
RispondiEliminaNon frequento molti convegni regionali, caro Angelo, ma frequento molto più la letteratura scientifica internazionale. Esiste una rivista scientifica che si occupa di questi argomenti, "The Liquid Democracy Journal". Sul primo numero della rivista trovo questa definizione:
RispondiElimina"This is where Liquid Democracy offers a promising solution. The basic idea: voters can delegate their vote to a trustee (technically a transitive proxy). The vote can be further delegated to the proxy's proxy thus building a network of trust. All delegations can be done, altered and revoked by topic; e. g. I myself vote in environmental questions, Anne represents me in foreign affairs, Mike represents me in all other areas – but I can change my mind at any time. "
[Andreas Nitsche, "Liquid Democracy - what all the noise is about", March 10, 2014, Liquid Democracy Journal, Issue no. 1]
Puoi facilmente controllare che questa definizione di Liquid Democracy è quella implementata da LiquidFeedback ed anche dai Partiti dei Pirati, tedesco e italiano.
Persino nel link che hai postato, nel testo un po' confuso di Valeria Cazzaniga trovo:
"Il sistema di democrazia rappresentativa creato da Liquid Feedback serve a delegare gli attivisti certificati di cui ci si fida a prendere decisioni su scelte che implicano un numero maggiore di persone, come per esempio la scelta di un candidato su scala regionale/nazionale, o la scelta di un programma rispetto ad un altro."
Come dicevo prima, quello che scrivi nel post è interessante ma non c'entra nulla con la Liquid Democracy.
Premesso che non conosco l'Inglese ( mi hanno condannato ai tempi a studiare il tedesco)non voglio addentrarmi in una disquisizione sulle definizioni ma ti faccio presente che se hai letto fino in fondo il post da cui hai estratto solo una parte, si parla poi di democrazia liquida a proposito delle liquid feedback come un processo nuovo in cui nel tempo sono entrate democrazia diretta e partecipata. Quello che conta per me sono i fatti concreti: in tutte le piattaforme definite liquide fino alla ultima semplificata di Parelon ( che sono venuti da tutto il mondo a visionare con vari convegni di studiosi e dove si pratica la democrazia liquida ) che se non conosci ti invito a visionare in rete, si pratica di fatto una democrazia partecipata, diretta e delegata in contemporanea. Chiamala come ti pare se non ti va bene liquida ma nei fatti e sono incontrovertibili nelle liquid Feedback si praticano queste tre forme. Per tornare al mio progetto esso si fonda essenzialmente sulla costruzione di un percorso di strumenti integrati a gestione dal basso che privilegia la democrazia diretta e partecipata e dove la delega si limita alla gestione o autogestione degli strumenti. Mi perdonerai ma resto della mia idea, sono le applicazioni pratiche che contano e definiscono le forme di democrazia. La delega comunque nel mio progetto non c'è quasi per nulla. Non la posso definire diretta perchè c'è anche quella minima delegata e partecipata, per cui per me resta liquida nella nuova definizione che ormai è entrata nella prassi comune dopo le sperimentazioni citate.
EliminaPS: comunque dato che hai citato wiki questa è una delle definizioni che circolano li' e su altri siti similari e che si avvicina a quella dei pirati tedeschi integrata dai successivi sviluppi e che dimostra che anche sul piano delle definizioni forse fai un po' confusione, o forse la fanno gli studiosi che citi rimasti evidentemente indietro rispetto alla sua evoluzione: "La democrazia liquida è un modo di esercizio della democrazia nella quale i cittadini possono decidere in che forma esercitare il proprio potere politico, scegliendo, nella massima libertà, se esercitarlo in prima persona, o se delegarlo a un suo rappresentante di fiducia (il delegato). La democrazia liquida integra sia i concetti di democrazia diretta, sia quelli di democrazia rappresentativa".Saluti
RispondiEliminaAngelo, scusa, pensavo che capissi l'inglese. Ti traduco i due pezzi che ho citato. Per quanto riguarda la confusione... quello che scrivi è fuori da tutta la discussione internazionale.
RispondiElimina"Delegative democracy, also known as liquid democracy,[1] is a form of democratic control whereby an electorate vests voting power in delegates rather than in representatives. The term is a generic description of either already-existing or proposed popular-control apparatuses.[2]"
La democrazia delegativa, conosciuta anche come democrazia liquida, è una forma di controllo democratico in cui un'elettorato assegna il potere di voto a delegati piuttosto che a rappresentanti. Il termine è una descrizione generica di sistemi di controllo popolare già esistenti o proposti.
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"This is where Liquid Democracy offers a promising solution. The basic idea: voters can delegate their vote to a trustee (technically a transitive proxy). The vote can be further delegated to the proxy's proxy thus building a network of trust. All delegations can be done, altered and revoked by topic; e. g. I myself vote in environmental questions, Anne represents me in foreign affairs, Mike represents me in all other areas – but I can change my mind at any time. "
Questo è la ragione per cui la democrazia liquida offre una soluzione promettente. L'idea di base: i votanti possono delegare il loro voto a persone di loro fiducia o proxy. Il voto può essere ulteriormente delegato da un proxy ad un altro proxy, costituendo così una rete basata sulla fiducia. Tutte le deleghe possono essere assegnate, modificate e revocate per argomento. per esempio: voto io stesso sulle questioni relative all'ambiente, Anne mi rappresenta per quanto riguarda la politica estera e Mike in ogni altro campo, ma io posso cambiare queste deleghe in qualunque momento.
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Poi, naturalmente, tu puoi chiamare democrazia liquida quello che vuoi, ma nessuno al mondo ti capirà mai.
Mi hai citato una fonte probabilmente vecchia, io te ne ho citate diverse che affermano il contrario, In Italia il concetto è chiaro a tutti nei vari convegni che ci sono stati organizzati da Parelon e m5s, nella pratica concreta e non sto a ripetermi coesistono le tre forme citate. Ovviamente sei libero di continuare a pensarla come meglio credi. Magari iscriviti ad una liquid e verificherai tu stesso che la delega è limitata nelle vecchie piattaforme e nelle nuove addirittura si pensa di abolirla del tutto.Ciao-
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