domenica 9 aprile 2017

Il SUM #01 SUL FUTURO DELL’ ASSOCIAZIONE CASALEGGIO: UN A SVOLTA PER IL M5S

Credo che il convegno, organizzato ieri dall’ associazione Casaleggio, segni un cambio di passo  ed un segnale  di maturità per tutto il M5S, ma anche per il Paese. A maggior ragione se,  come annunciato, verrà replicata e sviluppata nel tempo.


Servirà ad aumentare la credibilità, la sostanza dei contenuti programmatici utili al Paese anche nella prospettiva di un possibile governo nazionale. Servirà alla base e, soprattutto, ai suoi portavoce in parlamento, per integrare ed arricchire  il programma ancora incompleto in alcuni settori  Servirà soprattutto come  strumento culturale per una visione  più ampia ed avanzata che sappia unire le competenze dell’intelligenza collettiva esterna alla crescita  degli iscritti e dei portavoce in Parlamento per dare finalmente  risposte serie, in ogni settore, ai problemi irrisolti  dell'Italia.

Per chi, come me,  è iscritto al M5S, in  una posizione a volte   critica, l’evento  di ieri rappresenta invece una prova di grande coerenza e  maturità politica che da tempo non si vedeva nel panorama asfittico e degradato della politica Italiana. 

Molte le utili indicazioni emerse, con tanti spunti suscettibili di riflessione ed approfondimento. Tuttavia, si tratta ora  di cominciare a tradurli in un  progetto ed una concreta proposta programmatica su cui  costruire, passo passo,   un modello alternativo di Paese. Necessità questa   posta anche  dal sociologo Masi in uno degli interventi per me  più interessanti nel dibattito.

Dovendo sintetizzare i punti essenziali trattati pongo l’accento su alcuni temi fondamentali che, a mio parere,  il M5S e la sua base  dovrebbero discutere ed  inserire nel programma:

-la necessità di maggiori finanziamenti alla ricerca; 
-nuove regole per una informazione corretta,  non asservita al potere e  davvero al servizio dei cittadini( aspetti approfonditi nel dibattito tra Nuzi-Travaglio-Freccero);
- una profonda riforma del sistema della sanità pubblica, che la ponga al riparo dagli interessi delle multinazionali del farmaco ed elimini costi e sprechi inutili; 
-un piano organico per una  ridistribuzione della ricchezza;
- la definizione di una strategia complessiva contro la corruzione e gli interessi dei   gruppi di potere della finanza;
-. una  riforma della giustizia diametralmente opposta a quella portata avanti dei governi Berlusconi-Renzi;
-la messa a punto delle fasi  per una eventuale uscita dall’euro e del modello economico  che si vuol perseguire ( temi questi  non affrontati, se non indirettamente,  in questo convegno).

In questo quadro, andrebbero  anche sanate alcune contraddizioni, ancora presenti nel processo interno di democrazia diretta, presenti su Rousseau ( chiarezza e trasparenza nella gestione, migliore organizzazione e completamento degli strumenti, anche con funzione pedagogica,  (forum di pre-discussione, approfondimento, strumenti per il  miglioramento  anche collettivo delle proposte programmatiche ecc). 

La questione centrale però rimane, a mio parere,  quella posta da Masi : la elaborazione, col supporto dell’intelligenza collettiva e di intellettuali, non solo del programma ma di un modello complessivo di Paese che si vuole costruire nel futuro. 

Sembrerebbe impresa titanica, in realtà, se  è vero che la democrazia diretta è in gran parte solo un metodo, non ancora un modello di società e Paese, mi pare sia altrettanto evidente  che da esso, procedendo in senso inverso,  sia possibile già delinearne alcune linee guida. 

Si tratta di partire  da alcuni valori base  impliciti nel processo di DD e del M5S : come la partecipazione diretta dei cittadini, la crescita della consapevolezza collettiva, il recupero della solidarietà e del senso di comunità, i valori legate all’ onestà ed alla giustizia sociale, per  poi sviluppare una idea  più strutturata ed un progetto completo da perseguire anche a livello di modello economico, magari operando una sintesi  degli aspetti più positivi ed attuali dei modelli Keynesiani e marxiani  . Sarebbe un ulteriore grande passo  verso  la ricostruzione di questo Paese.

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