Credo sia utile tracciare un primo bilancio finale sulle
contraddizioni e punti di debolezza dell’azione politica del m5s, in
parlamento, nel corso di questi mesi. Errori di linea e comportamento( devastante quella sulle diarie ) che, come avevo paventato,alla fine si pagano. Le elezioni amministrative ne sono un segnale evidente. Occorre dunque farne tesoro e cambiare rapidamente strada.
Appare infatti evidente che la scelta di chiusura, motivata
da regole del non statuto, che nessuno ha mai votato democraticamente, si è
tradotto, al di là del bluff evidente del finto tentativo di Bersani , in un isolamento ed esclusione del movimento dalle scelte dalla
possibilità di incidere concretamente nel cambiamento della politica italiana.
In altri termini, oltre a perdere consensi, il m5s ha mancato il suo obiettivo
di fondo, quello di mandare a casa caste ed apparati politici. Inutile
lamentarsi se ,ora, le nostre proposte vengono ignorate e se la campagna
mediatica strumentale della
partitocrazia, spesso non sufficientemente ed intelligentemente combattuta, ha etichettato il movimento come velleitario, o
responsabile nell’aver favorito il grande inciucio delle caste e la
riesumazione del rais di Arcore. C’è dunque da affrontare anche il problema della
capacità di comunicazione mediatica e non da ultimo quello di una effettiva
democrazia interna.
Il punti chiave da migliorare, alla luce anche dell’enorme
incremento degli iscritti, sono dunque a mio avviso cinque :
-il superamento, in vista delle prossime elezioni, della
regola del non statuto che impedisce ogni possibile alleanza ed accordo con le
forze politiche meno corrotte e più
vicine per temi programmi e contenuti al movimento. Mi riferisco alla base del
pd, a sel ed altri gruppi come idv ed il movimento di Ingroia ecc.
-la comunicazione
attraverso i canali televisivi attraverso una presenza nelle
trasmissioni meno faziose di nostri rappresentanti scelti con competenze e
capacità di dialettica. In questa fase è anche fondamentale la presenza di Grillo in tv. E' importante fare controinformazione efficace sulle balle sparse dal regime sul m5s.
-la creazione di un
gruppo di referenti, o saggi,esperti di politica che possano rivestire il ruolo
di ideologi e dare consigli strategici utili ai nostri portavoce in parlamento sulla
linea (ruolo fin’ora coperto dal solo Grillo)
.
-ma il punto fondamentale resta quello di una
ristrutturazione in senso realmente democratico del movimento che eviti
oligarchie e crei soprattutto quel canale permanente di dialogo e
comunicazione, ancora assente, tra la base ed i portavoce, tra la base e il
gruppo referenti , tra base Grillo.
In altri termini è urgente costruire un sito centrale di
riferimento comune dotato di un forum decente, con possibilità di effettuare sondaggi e di discussione, di una piattaforma liquida di
proposte e voto esterna al blog di Grillo e a esso collegata , dotata di un
giornale online di controinformazione.
Questo modello unico e standard dovrebbe poi essere esteso
anche ai livelli locai (regionali e comunali).
-un aggiornamento costante, grazie all’utilizzo della
piattaforma liquida, del programma nazionale del m5s ancora vago in alcuni
punti e carente di dettagli soprattutto nella parte economica ed in quella
relativa alla politica in Europa.
Se questi obiettivi fossero messi in atto, e credo sia Grillo
che dovrebbe farlo, ma anche la base nelle sue articolazioni, potremmo davvero
crescere e compiere quel salto di qualità necessario per governare e cambiare
questo paese allo sfascio.
E' questo che chiedono i cittadini italiani.Ci vorrà del tempo ma occorre iniziare a farlo. Non diamo al Paese altre delusioni o sarà il partito dell'astensione a vincere.
Analisi perfetta che condivido in toto ,stare all'opposizione non serve a nulla.
RispondiEliminaMagari Grillo seguisse queste indicazioni,a volte ho l'impressione che voglia distruggere la creatura che ha contribuito a creare con scelte o non scelte assurde.
RispondiEliminaottime considerazioni che indicano la strada giusta ,spero che vengano messe in atto o effettivamente rischiamo di perdere consensi.
RispondiEliminaSpero che dopo la Batosta si cambi davvero strada altrimenti sarà la fine di tante speranze. Mi pare che i portavoce siano un po' ottusi per capirlo.
RispondiEliminaAnalisi condivisibile ma occorre tener presente che siamo entrati da poco in parlamento e serve tempo per crescere .
RispondiEliminaanch'io avevo notato che senza un minimo di organizzazione un movimento politico non porta avanti alcuna politica concreta, il modello di organizzazione che viene qui proposto mi sembra una buona base di partenza trovo invece carente il mercato che si vuole raggiungere è sato nominato il gruppo di ingroia degli ex di di pietro il se e la base del pd. io trovo che per esempio siano stati esclusi i liberal democratici ed in linea di massima tutti coloro che non votano o che mi sembra provengano dalla destra.
RispondiEliminail post è vecchio di un anno molte cose sono cambiate ,alcune neella direzione da me auspicata, attualmente ritengo che il m5s possa rappresentare anche le istanze liberal se sane e non legate al neoliberismo che ci ha portato al disastro economico e sociale.
Eliminati ringrazio per il chiarimento. il difetto che ho trovato spesso in discussioni su internet è che si perde i filo temporale degli interventi,che spesso è anche il filo logico della discussione
Eliminaho sentito parlare spesso di economia keynesiana e come essa serva a contrastare la politica dei cosiddetti monetaristi . io esco sempre dalle definizioni ed entro nel dibattito tenendo conto di due principi e dal confronto fra essi mi formo una opinione di come sia la realtà,che oscilla sempre tra due poli.
RispondiEliminal'economista inglese quando dichiara che per combattere la disoccupazione è meglio pagare gli operai per fare delle buche e poi pagare altri operai che le coprono.
questo suggerimento è quello seguito dalla nostra classe politica, che crea delle regole assurde ( fiscali, previdenziali, permessi ,autorizzazioni ,selezione di imprese albi senza senso) creando una burocrazia che non serve ed un esercito di consulenti che sia l'altra faccia della burocrazia. per cui il principio dell'economista inglese non mi soddisfa. d'altra parte se guardo al periodo durante il quale fu espresso il suo pensiero e contro chi lo esprimeva, non posso non plaudire quanto da lui affermato. si era al tempo della grande depressione dove gli amanti della moneta avevano provato tutte le straordinarie stronzate della loro politica sul paese: la grande depressione è storicamente provato, risulta un depressione da deflazione cioè poca moneta.
io ritengo che ogni idea sia mossa da qualche interesse che la mette in atto. per color che inneggiano alla stabilità monetaria si passa da un eccesso di moneta che spinge la domanda ed una rarefazione della moneta che la fa crollare, chi si trova scoperto al momento della diminuzione della moneta è costretto a vendere a chi ha la liquidità o la può avere anche in crisi di liquidità. quindi l'espansione della moneta si fa inneggiando all'economista inglese salvo poi ritornare sui propri passi tornando alla deflazione. per cui se ci si muove tra i due principi si fanno sempre gli interessi di chi comanda. risultati otre il 70% della ricchezza italiana in mano del 10% della popolazione e a livello mondiale 85 famiglie che hanno il 50% della ricchezza mondiale. siamo sicuri che tutta questa ricchezza si formi solo con la deflazione come dicono gli anti monetaristi ?
Non sono un economista, anche se mi informo, dunque non ho risposte precise da dare, quel che ho capito bene è peroì che, come fu nella crisi del 29, non è certo con il rigore caro ai poteri finanziari, che si esce dalla crisi, le politiche neoliberiste hanno fallito ed oggi servono appunto politiche keynesiane , cioè investimenti pubblici che rilancino lavoro e crescita , seve sburpocratizzare tutto il sistema, a cominciare dal cambio dei burocrati che controllano la poliitica da anni a scendere e una redistribuzione della ricchezza attraverso anche una patrimoniale.
RispondiEliminaSaluti