IL LEONE E LA GALLINA

Nei giorni scorsi, ascoltando Bersani  proclamare in tv:   «”Se ci attaccano su Monte dei fiaschi di Siena li sbraniamo “,  confesso d’aver avuto un sobbalzo sul divano. “Caspita”- ho pensato per un istante-“finalmente la gloriosa macchina da guerra si mette in moto”.


 Finalmente  il leader del PD    ha deciso di uscire,  da una   anonima e silente  campagna elettorale, per  marciare con la schiena dritta e l’elmetto, recuperato in cantina,  verso l’orizzonte  del futuro. Basta  temporeggiare. Basta  limitarsi a suonare la fanfara alla martellante campagna montiana e del pifferaio di Arcore. Tiriamo fuori anche noi un po’ di attributi. 

Poi, chissà per quale strana associazione dei ricordi , mi è “ritornato in mente”  un passaggio di una vecchia canzone di L.Battisti ,”Il leone e la gallina”: “ C'era un cane un po' barbone che legato alla catena mi ruggiva come un leone ma faceva pena”. 

I fatti successivi hanno dato ragione alla memoria del passato. E’ ormai noto il mio pensiero sulla perdente linea politica e di alleanze seguita fin qui dal leader del partitone unico, vorrei però cercare di dare un apporto costruttivo,ovviamente in termini di pensiero, su quel che il pd dovrebbe fare per evitare di riconsegnare il paese a Berlusconi:

-lasciare fare la campagna elettorale a Matteo Renzi che se non altro riesce a comunicare molto meglio.

-chiedere un incontro ad Ingroia e cercare di concordare , rinunciando all’ insana alleanza con Monti (che oltretutto è uno degli attori che ha sottratto voti al PD , insieme a sel e Rivoluzione civile e M5S) . Ingroia ha infatti recentemente dichiarato che è disponibile ad un patto di desistenza se Bersani dichiarerà, con chiarezza, che il PD non si alleerà con Monti.  

-sospendere gli attacchi al M5S .

L’alternativa potrebbe essere quella di chiedere a Monti un patto di desistenza nelle regioni a rischio al senato, ma questa è ovviamente solo l’ultima battuta di un discorso tra il serio ed il faceto.