sabato 10 marzo 2018

FACCIAMO UN PO' DI CHIAREZZA SUGLI SCENARI POSSIBILI DEL DOPO VOTO


Per cercare di fare un po’ chiarezza, nel ginepraio degli scenari di governo  possibili   dopo  queste le elezioni, ritengo occorra esaminare, separatamente, tre aspetti fondamentali:

1-i programmi delle tre forze politiche principali, individuando i punti in comune;
2-le convenienze politiche dei singoli partiti;
3-gli interessi generali del Paese, cui giustamente si è appellato il presidente della Repubblica.


In altri termini, occorre  decidere, stante la situazione di stallo,  se sia più utile oggi all’ Italia:
a-un governo di minoranza con l’appoggio esterno di una o entrambe le altre forze politiche principali;
b-un governo di scopo per cambiare l’attuale legge elettorale per poi tornare a votare;
c -un governo di compromesso  tra Pd e M5s, tra Centrodestra e Pd  o  tra M5s e Lega;
d-l’ immediato ritorno al voto .

IL CONFRONTO TRA  PROGRAMMI

Scorrendo le sintesi delle proposte programmatiche, rilevo che tra Pd e M5s, a parte qualche generico tema comune sui diritti sociali, la sburocratizzazione, lo sviluppo della  banda larga e digitalizzazione della PA, una  lotta all’ evasione, non ci sono molti punti in comune.

 Soprattutto è diversa l’impostazione della linea economica (Keynesiana nel M5s, neoliberista nel Pd) e dei progetti a medio lungo termine, che rilevo solo nel programma del M5s, mentre nel programma del Pd si procede con la politica  assistenziale degli ottanta euro ed una visione dell’istruzione, del lavoro  assai diversa. Dal “lavorare meno ma tutti del M5s si passa alla logica del Jobs act,  riveduto e migliorato ecc.

D’altra parte, nel confronto  tra  i programmi di Centrodestra e Pd  le cose non vanno  molto diversamente anche se la linea economica di fondo appare più vicina.
Paradossalmente,  anche se esiste una profonda differenza ideale, di valori e di linea economica , ho trovato molte più somiglianze  di temi  nel programma del M5s e della Lega: diminuzione delle tasse, meno vincoli europei, introduzione del vincolo di mandato, revisione legge Fornero, gestione dell’immigrazione,digitalizzazione PA, ripristino articolo 18. revisione jobs act ecc.

In sostanza, si scopre che ci sono molti più punti di sinistra nel programma della Lega e soprattutto in quello del M5s che in quello del Pd. A meno che i suoi vertici non cambino linea sembrerebbe dunque più utile un governo tra M5s e Lega. Tuttavia, a parte le profonde differenze ideali c’ è l’ultimo fattore  che lo rende assai improbabile.

GLI INTERESSI  E CONVENIENZE DEI PARTITI

Sia alla lega che al M5s la scelta più conveniente sarebbe quella di tornare subito al voto, al massimo di fare un governo breve di scopo per fare una nuova legge elettorale con premio di maggioranza. Infatti capitalizzerebbero entrambi la fase favorevole aumentando probabilmente i loro voti: il m5s a scapito del Pd , la Lega  cannibalizzando il Pdl di Berlusconi diventando leader indiscusso del centrodestra. Per ragioni opposte a Pd e Pdl non conviene tornare a votare in tempi brevi.
Per M5s e Lega inoltre dopo il voto sarebbe inoltre più facile venire ad eventuali accordi con un pd derenzizzato.

GLI INTERESSI DEL PAESE

Secondo quanto pervenuto dalla forte voce degli elettori, questi dovrebbero tradursi in un governo di  radicale cambiamento, rispetto al passato, ma nel contempo  stabile,capace di  risolvere i problemi sociali più urgenti, di costruire tuttavia anche una nuova idea di Paese.

 Questi cambiamenti presuppongono interventi profondi sulla povertà, su  lavoro, istruzione, interventi su pensioni, privilegi della casta, una lotta  seria alla corruzione, la  sburocratizzazione, la  riduzione del debito pubblico  e delle tasse, con progetti di medio e lungo periodo in tutti i campi. Quale governo è più idoneo per realizzare questi obiettivi?

E’ una domanda difficile cui il Capo dello Stato dovrà cercare di dare una risposta in tempi brevi.
Personalmente ritengo che la soluzione più utile al Paese( anche se rischiosa per il M5s)  sia quella di un governo di minoranza del M5s, con appoggio o astensione sia di Pd che Lega, in quanto consentirebbe giostrando su più fronti di approvare molti punti programmatici utili.  


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